Ortaggio di per sé molto facile nella coltivazione. Il suo nome scientifico è Cucumis melo e fa parte della famiglia delle cucurbitaceae.
Il melone è una pianta strisciante, o anche arrampicante dipende dalla varietà che si coltiva, per questo motivo deve avere molto spazio a disposizione per potersi sviluppare e crescere nei migliori dei modi.
Caratteristiche morfologiche del melone
Partiamo con il descrivere la pianta vera e propria, dopodiché passiamo alla descrizione del frutto.
Pianta
Il melone si presenta come pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, come l’anguria, zucca e cetriolo la quale può essere strisciante o rampicante. La parte radicale si sviluppa molto sia in larghezza che in profondità (ovviamente non può essere paragonato ad un apparato radicale di una quercia, teniamo sempre conto che è una pianta annuale), in modo tale da assorbire molte sostanze nutritive e soprattutto acqua.
Invece, la parte aerea, è composta da un fusto che si dirama in superficie. Le liane con cui si ramifica sono pelosi e, lungo ad essi, si formano foglie modificate chiamate cirri. Esse servono per aggrapparsi ad altre piante o ringhiere. Oltre alle foglie modificate crescono foglie lobate per permettere la fotosintesi clorofilliana.
Concludiamo la descrizione della pianta con il fiore. Esso si presenta come fiore giallo con a 5 petali.
Frutto
Eccoci arrivati al frutto tanto desiderato. È un frutto molto voluminoso rispetto ad altri ortaggi, di forma rotondeggiante o in alcuni casi ovalizzato. Esso è composto da vari strati: il primo strato che si nota all’esterno è la buccia che permette di proteggere la polpa da parassiti e altri agenti patogeni che possono intaccare sulla qualità dell’ortaggio.
Proseguendo, troviamo la polpa, ricca di sostanze nutritive e di acqua, questa è la parte che viene mangiata, detto in parole semplici. Infine, abbiamo la parte centrale del frutto, in cui si trovano una vasta quantità di semi, i quali, se conservati, possono essere utilizzati per far crescere nuove piantine.
Semina del Melone
Siamo giunti alla semina di questa favolosa pianta. Se volete partire da un semenzaio, potete iniziare a seminarli tra marzo e aprile, cosicché le temperature non siano troppo rigide. Il miglior terriccio che potete utilizzare per il semenzaio è la torba. Questo perché il seme ha possibilità di ossigenarsi e in più non si creano ristagni idrici, letali per il seme che lo porterebbe al marcire.
In caso voleste seminare direttamente in campo o nel vostro giardino, è consigliabile farlo quando le temperature hanno una minima di 13°C e che abbia luce diretta del Sole. Inoltre il terreno deve essere sciolto, sempre per evitare ristagni idrici.
I semi, se sono in condizioni ottime per la loro germinazione, ci mettono circa 6-7 giorni per germinare.
Coltivazione del melone
Partiamo col dire che serve un terreno sciolto in modo da evitare ristagni idrici, come è stato detto nel paragrafo precedente. Il melone, come le altre cucurbitacee, predilige Sole diretto per svariate ore durante la giornata. In caso doveste avere più piantine da trapiantare nel vostro giardino o addirittura in campo, è consigliabile che per ogni pianta ci sia un metro quadro a sua disposizione, cosicché abbia i propri spazi per svilupparsi in modo sano.
Per quanto riguarda l’irrigazione, dipende in che fase è il vostro ortaggio. In caso dovesse essere appena piantato e non fa eccessivamente caldo, va bagnata poche volte.
Quando la pianta si è sviluppata per bene e si è in piena stagione estiva con temperature alte, l’apporto di acqua aumenta a dismisura, bagnando giornalmente e in grande quantità, fino a che il frutto non inizi a colorarsi.
Non appena si nota che il melone si sta colorando (quindi sta entrando nella fase di maturazione), l’apporto di acqua deve diminuire, in modo tale da aumentare la quantità zuccherina nella polpa e non farlo diventare acquoso e poco saporito.
Malattie e cura del melone
Oidio o Mal bianco
È una malattia fungina che si presenta con una patina bianca sopra le foglie e i gambi della pianta. Per questo fungo è necessario effettuare un trattamento con lo Zolfo, oppure con il bicarbonato di sodio.
Afidi
Questi sono insetti che provocano danni al frutto e, possono portare malattie che compromettono lo sviluppo del melone. Per poterli contrastare si possono utilizzare metodi naturali, come ad esempio l’utilizzo del sapone di Marsiglia diluito in acqua, oppure polvere di roccia. Questi trattamenti dovranno essere impiegati più volte, in modo tale da non permettere il ritorno di questi insetti fastidiosi.
Ristagni idrici
Questo problema non è dettato da nessun fungo e nessun insetto, ma semplicemente da quanto viene irrigata la pianta. Un uso eccessivo e prolungato di acqua, porta a creare ristagni idrici, di conseguenza c’è il rischio di avere marciume radicale, o addirittura portare la formazione di muffe.
Per poter evitare questo disguido, è opportuno dosare l’apporto idrico.