Fava | Coltivazione e cura della pianta

La fava (Vicia faba), nota anche come fava comune o fava da orto, appartiene alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose), come il fagiolo o il pisello, una delle più antiche colture leguminose coltivate dall’uomo. Originaria delle regioni mediterranee, la fava è ampiamente diffusa in Europa, Asia e Nord Africa.

Caratteristiche morfologiche

Portamento: La pianta della fava è una erbacea annuale che può raggiungere un’altezza variabile tra i 60 e i 150 cm. Ha un fusto eretto, robusto e quadrangolare.

Foglie: Le foglie sono composte e pennate, caratterizzate da 2 a 6 foglioline ovali o ellittiche, di colore verde intenso. A differenza di molte altre leguminose, la fava non possiede cirri, ovvero i tipici viticci che le piante rampicanti usano per arrampicarsi.

Fiori: I fiori della fava sono molto particolari e si presentano in grappoli. Sono di colore bianco con macchie scure o nere nella parte inferiore, che li rendono facilmente riconoscibili. La fioritura avviene solitamente in primavera, ma può variare in base alla zona climatica.

Frutti: Il frutto della fava è un baccello allungato, di colore verde nella fase giovanile e più scuro quando è maturo. I baccelli possono essere lunghi da 10 a 30 cm e contengono all’interno da 2 a 10 semi di forma tondeggiante o leggermente appiattita, di colore verde chiaro.

Semi (Fave): I semi, comunemente noti come fave, sono di dimensioni variabili a seconda della varietà e hanno una consistenza carnosa quando freschi. Le fave, con il progredire della maturazione, tendono a diventare più dure e richiedono cottura per essere consumate.

Radici: La fava sviluppa un apparato radicale fittonante profondo e robusto, che la rende capace di sfruttare bene l’acqua e i nutrienti del suolo. Come altre leguminose, ha la capacità di fissare l’azoto atmosferico grazie alla simbiosi con i batteri del genere Rhizobium, migliorando la fertilità del terreno.

Posizione e clima ideali

Posizione

  • Esposizione: Le fave prediligono una posizione soleggiata o al massimo mezz’ombra. È importante che la pianta riceva almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per favorire la fotosintesi e la produzione di frutti.
  • Terreno: Il terreno ideale per le fave è profondo, ben drenato e di medio impasto, cioè una miscela equilibrata di sabbia, limo e argilla. Tuttavia, le fave possono crescere anche su terreni argillosi o sabbiosi, purché non vi sia ristagno idrico, che potrebbe favorire malattie fungine. Le fave si adattano bene a terreni a pH leggermente alcalino (6,5-7,5).

Clima adatto

Pianta che preferisce climi temperati e freschi. Non tollera né il caldo eccessivo né il gelo prolungato. Ecco i principali fattori climatici:

  • Temperature: La fava germina e cresce bene con temperature comprese tra 10°C e 25°C. È una pianta resistente al freddo e può tollerare gelate leggere fino a circa -4°C, soprattutto nelle prime fasi di crescita. Tuttavia, temperature molto basse possono danneggiare le piantine giovani o rallentarne la crescita. D’altro canto, temperature superiori ai 27-30°C possono ostacolare la fioritura e la formazione dei baccelli.
  • Umidità: Le fave richiedono un apporto idrico costante durante il ciclo di crescita, specialmente nella fase di fioritura e formazione dei baccelli. È importante che il terreno rimanga umido, ma non inzuppato, per evitare il marciume radicale. In zone particolarmente aride, può essere necessario ricorrere a un’irrigazione regolare, soprattutto se le piogge sono scarse.

Preparazione del terreno, tipo di terreno e sesto d’impianto

Preparazione del terreno

Cruciale per garantire una crescita vigorosa delle piante di fava:

  • Lavorazione profonda: Prima della semina, è consigliabile effettuare una lavorazione del suolo profonda, di circa 30-40 cm, per favorire un buon sviluppo dell’apparato radicale. La lavorazione deve essere completata in autunno o almeno alcune settimane prima della semina.
  • Concimazione: Sebbene le fave siano leguminose e quindi capaci di fissare l’azoto atmosferico grazie ai batteri presenti nelle radici, è utile arricchire il terreno con compost o letame maturo durante la preparazione, specialmente su terreni poveri. Si possono aggiungere anche concimi a base di fosforo e potassio per migliorare la produzione di baccelli.
  • Drenaggio: Le fave temono il ristagno idrico, quindi è importante assicurarsi che il terreno sia ben drenato. In terreni argillosi o pesanti, può essere necessario formare solchi o rialzare le file di semina per favorire il deflusso dell’acqua.

Tipo di terreno

Il tipo di terreno ottimale per la coltivazione delle fave è:

  • Medio impasto: Il terreno ideale è di medio impasto, una combinazione di sabbia, limo e argilla, che garantisce un buon equilibrio tra drenaggio e capacità di ritenzione idrica.
  • Fertile e ben drenato: Le fave preferiscono terreni fertili, ricchi di sostanza organica, ma possono crescere anche su terreni meno ricchi, grazie alla loro capacità di arricchire il suolo di azoto. Tuttavia, è importante che il terreno sia ben drenato, perché i ristagni idrici possono danneggiare le radici e favorire malattie fungine.
  • pH: Le fave tollerano bene un’ampia gamma di pH, ma il loro terreno preferito ha un pH leggermente alcalino, compreso tra 6,5 e 7,5.

Sesto d’impianto

Il sesto d’impianto si riferisce alla distanza tra le piante e tra le file, un fattore importante per garantire un corretto sviluppo e un facile accesso per la manutenzione e la raccolta:

  • Distanza tra le piante: La distanza consigliata tra una pianta e l’altra è di 20-30 cm, per consentire alle piante di svilupparsi senza competere eccessivamente per luce, acqua e nutrienti.
  • Distanza tra le file: Le file devono essere distanziate di 50-70 cm. Questo spazio permette una buona circolazione dell’aria, riducendo il rischio di malattie fungine e facilitando l’accesso per la raccolta e le operazioni colturali.
  • Profondità di semina: Le fave vengono seminate a una profondità di circa 5-10 cm, in modo che i semi possano germogliare senza difficoltà e ottenere un buon ancoraggio nel terreno.

Semina e trapianto

Semina della fava

La semina diretta è il metodo più utilizzato per la coltivazione delle fave. Ecco come procedere:

  • Periodo di semina:
    • Autunno (ottobre-novembre): Nelle regioni a clima mite (come il Mediterraneo), le fave vengono seminate in autunno, permettendo alla pianta di crescere durante i mesi invernali e di essere raccolta in primavera.
    • Primavera (febbraio-marzo): Nelle regioni più fredde, la semina avviene in primavera, dopo la fine delle gelate invernali. Questa scelta permette di evitare danni alle piantine da parte del gelo intenso.
  • Metodo di semina:
    1. Preparazione del terreno: Dopo aver lavorato e concimato il terreno, si procede con la semina.
    2. Distanze: I semi vengono posti a una profondità di circa 5-10 cm. Tra un seme e l’altro, si lascia una distanza di 20-30 cm, mentre tra le file la distanza deve essere di 50-70 cm per consentire una corretta crescita delle piante e una buona circolazione dell’aria.
    3. Annaffiature: Dopo la semina, è importante annaffiare il terreno per garantire l’umidità necessaria alla germinazione, che avviene entro circa 10-15 giorni.

Trapianto della fava

Sebbene il trapianto sia meno comune per le fave, può essere utilizzato in alcune situazioni, come quando si vuole ottenere una precocità nella raccolta o proteggere le giovani piantine dal clima rigido. Tuttavia, le fave hanno una struttura radicale abbastanza delicata, quindi il trapianto deve essere fatto con attenzione.

  • Semina in semenzaio: In questo caso, si seminano i semi in vasetti o contenitori alveolari circa 3-4 settimane prima del trapianto. La semina può avvenire in serre o ambienti riparati a fine inverno o all’inizio della primavera.
  • Trapianto in campo: Quando le piantine hanno sviluppato 3-4 foglie e il clima esterno lo consente (di solito in marzo-aprile), si procede al trapianto nel terreno a una profondità di circa 10 cm. Anche in questo caso, si rispettano le distanze tra le piante di 20-30 cm e tra le file di 50-70 cm.
  • Attenzione alle radici: Le radici della fava sono delicate, quindi durante il trapianto bisogna fare molta attenzione a non danneggiarle. Un trapianto mal eseguito può rallentare la crescita della pianta o comprometterne la produttività.

Irrigazione

Bisogno idrico delle fave

Le fave non hanno esigenze idriche particolarmente elevate, ma necessitano di un apporto costante di acqua, soprattutto in alcuni momenti specifici:

  • Fasi critiche: Le fasi di germinazione, fioritura e formazione dei baccelli sono quelle in cui la pianta richiede maggiori quantità di acqua. È essenziale che il terreno sia umido in questi momenti per evitare stress idrico e problemi di sviluppo.
  • Tolleranza alla siccità: Le fave possono sopportare brevi periodi di siccità, specialmente se la pianta è ben sviluppata, ma stress idrici prolungati possono ridurre drasticamente la produzione di baccelli e la qualità del raccolto.

Frequenza di irrigazione

La frequenza dell’irrigazione varia in base al clima e al tipo di terreno:

  • In terreni ben drenati e leggeri (sabbiosi o limosi), è necessaria un’irrigazione più frequente, in quanto l’acqua tende a defluire rapidamente.
  • In terreni argillosi, che trattengono meglio l’umidità, è possibile ridurre la frequenza, ma si deve prestare attenzione al rischio di ristagni d’acqua, che possono danneggiare le radici e causare malattie.

Tecniche di irrigazione

  • Irrigazione a pioggia: Questo metodo simula la pioggia naturale, ed è efficace per le fave, soprattutto se applicato nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio per evitare una rapida evaporazione.
  • Irrigazione a goccia: L’irrigazione a goccia è la tecnica più efficiente per le fave, in quanto permette di fornire acqua direttamente alle radici senza bagnare le foglie. Questo riduce il rischio di malattie fungine e consente un uso ottimale delle risorse idriche, particolarmente utile in aree aride.
  • Irrigazione a scorrimento: Utilizzata spesso nelle coltivazioni su larga scala, questa tecnica consiste nel far scorrere l’acqua lungo solchi tra le file di piante. Sebbene sia meno efficiente rispetto all’irrigazione a goccia, è una pratica tradizionale in molte zone.

Quantità di acqua

In generale, la fava richiede moderate quantità d’acqua. Durante i primi stadi di crescita, l’irrigazione deve essere regolare per favorire lo sviluppo delle radici e della pianta. Successivamente, l’irrigazione può essere diradata, concentrandosi però in modo particolare nelle seguenti fasi:

Germinazione: Durante le prime fasi di germinazione, il terreno deve essere mantenuto costantemente umido, ma non eccessivamente bagnato.

Fioritura: In questa fase, un apporto regolare di acqua è essenziale per la produzione di fiori e la formazione dei baccelli. L’assenza di acqua può portare alla cascola dei fiori e quindi alla riduzione del raccolto.

Sviluppo dei baccelli: Durante la fase di ingrossamento dei baccelli, è importante fornire un’irrigazione costante per garantire la qualità e la dimensione dei frutti.

    Concimazione

    Tipi di concime e nutrienti richiesti

    La fava, come tutte le piante, richiede tre principali macronutrienti:

    • Azoto (N): Grazie alla simbiosi con i batteri azoto-fissatori, le fave necessitano di basse quantità di azoto esterno. Tuttavia, una minima somministrazione di azoto all’inizio del ciclo vegetativo può essere utile per favorire lo sviluppo delle piantine.
    • Fosforo (P): Il fosforo è essenziale per la crescita radicale e per lo sviluppo dei frutti. Viene generalmente applicato durante la preparazione del terreno.
    • Potassio (K): Il potassio migliora la resistenza della pianta, supporta la formazione dei baccelli e aiuta la pianta a resistere agli stress ambientali.

    Oltre ai macronutrienti, può essere utile fornire microelementi come magnesio, calcio e zolfo per migliorare la salute generale delle piante.

    Concimazione presemina

    • Concimazione organica: Prima della semina, è consigliato arricchire il terreno con letame maturo o compost ben decomposto. La quantità varia tra i 20 e 30 tonnellate per ettaro (o circa 2-3 kg per metro quadro per piccoli orti), a seconda della fertilità del suolo. Questa pratica contribuisce a migliorare la struttura del terreno e a fornire nutrienti di lungo rilascio.
    • Concimazione minerale: Oltre al concime organico, è utile distribuire concimi a base di fosforo e potassio:
      • Fosforo: Viene somministrato prima della semina sotto forma di superfosfato o fosfato naturale, con dosi di 50-80 kg per ettaro.
      • Potassio: Può essere somministrato sotto forma di solfato di potassio, nella misura di 40-60 kg per ettaro. Il potassio migliora la resistenza della pianta alle malattie e alla siccità.

    Concimazione durante la crescita

    Durante il ciclo vegetativo delle fave, la concimazione si concentra sull’apporto di nutrienti che favoriscono la fioritura e la formazione dei baccelli:

    • Azoto: In genere, non è necessario somministrare azoto dopo l’inizio della fioritura, dato che le fave, grazie alla simbiosi con i batteri Rhizobium, riescono a fissare l’azoto dall’aria. Tuttavia, in terreni molto poveri o al primo anno di coltivazione delle fave, si può somministrare un concime a basso contenuto di azoto (ad esempio 20-30 kg per ettaro) nelle prime fasi vegetative.
    • Concimi fogliari: In caso di necessità, è possibile intervenire con concimazioni fogliari a base di microelementi, come il magnesio o lo zinco, per migliorare la salute generale delle piante e incrementare la qualità dei frutti.

    Rotazioni e miglioramento del terreno

    Uno dei vantaggi della coltivazione delle fave è la loro capacità di arricchire il terreno grazie alla fissazione dell’azoto, migliorando la fertilità per le colture successive. Per questo motivo, le fave vengono spesso inserite in rotazioni colturali con cereali o altre piante che consumano molto azoto, contribuendo a migliorare la struttura e la fertilità del suolo.

    Importanza del pH del terreno

    Le fave preferiscono terreni con un pH compreso tra 6,5 e 7,5. Se il pH del terreno è troppo acido, si può intervenire con correzioni a base di calce o altri materiali alcalinizzanti per portare il terreno al pH desiderato. La correzione del pH deve essere fatta con largo anticipo rispetto alla semina, idealmente durante la preparazione del terreno.

    Riepilogo dei principali concimi e dosi:

    • Concime organico (letame o compost): 2-3 kg/m² o 20-30 tonnellate/ettaro prima della semina.
    • Fosforo (superfosfato o fosfato naturale): 50-80 kg/ha.
    • Potassio (solfato di potassio): 40-60 kg/ha
    • Azoto (opzionale, a inizio ciclo): 20-30 kg/ha, solo nelle prime fasi vegetative se necessario.

    Potatura

    La potatura delle fave non è una pratica molto comune o indispensabile, ma in alcuni casi può essere utile per migliorare la salute della pianta, aumentare la produzione e prevenire attacchi di parassiti o malattie. Vediamo quando e come intervenire con la potatura.

    Scopo:

    • Favorire la ramificazione: Tagliare le cime delle piante incoraggia la produzione di rami laterali, aumentando il numero di fiori e quindi il potenziale produttivo.
    • Prevenire malattie: Eliminando alcune parti della pianta, si migliora la circolazione dell’aria tra le piante, riducendo il rischio di malattie fungine.
    • Controllare l’altezza: Le fave possono crescere molto in altezza (fino a 1-1,5 metri) e, in condizioni ventose o in spazi limitati, una potatura può essere utile per mantenerle più compatte e gestibili.

    Quando potare le fave

    Il momento migliore per potare le fave è durante la fioritura o all’inizio della formazione dei baccelli. Questo consente alla pianta di concentrare le energie sulla produzione dei frutti piuttosto che sulla crescita vegetativa eccessiva.

    • Potatura di cimatura: Si può praticare una leggera cimatura (rimozione della parte apicale della pianta) quando la fava ha prodotto i suoi primi 5-6 fiori per incoraggiare la ramificazione. Tagliando l’estremità della pianta a circa 10-15 cm dal punto più alto, si promuove la crescita laterale, ottenendo più fiori e quindi più baccelli.
    • Potatura per prevenire gli afidi: La cimatura può anche aiutare a prevenire attacchi di afidi neri, che tendono a concentrarsi sulle parti più tenere e apicali della pianta. Rimuovendo le cime infestate, si riduce la popolazione di questi parassiti.

    Benefici della potatura delle fave

    • Aumento della produzione: Favorendo la ramificazione, la potatura aumenta il numero di fiori e, di conseguenza, i baccelli prodotti.
    • Piante più compatte: Le piante di fava potate tendono a essere più basse e robuste, rendendole meno suscettibili al vento e meno inclini a spezzarsi.
    • Controllo dei parassiti: Eliminare le cime aiuta a ridurre la presenza di afidi, che tendono a colonizzare le parti più tenere della pianta.

    Raccolta

    Il momento ideale per la raccolta delle fave dipende dall’utilizzo previsto e dallo stato di maturazione dei baccelli:

    • Fave verdi: Se si desidera raccogliere le fave giovani e fresche per un consumo immediato, è consigliabile farlo quando i baccelli sono ancora teneri e di un verde brillante. Questo solitamente avviene da 2 a 3 mesi dopo la semina, a seconda delle varietà e delle condizioni climatiche. Le fave dovrebbero essere raccolte quando i baccelli sono ancora giovani e morbidi, prima che i semi all’interno inizino a indurirsi.
    • Fave mature: Per la raccolta delle fave destinate alla conservazione o al seccaggio, si attende che i baccelli siano completamente sviluppati e che i semi all’interno siano ben formati e induriti. I baccelli cambieranno colore, generalmente passando da un verde brillante a un giallo o marrone chiaro. Questo momento si verifica di solito circa 3-4 mesi dopo la semina.

    Come raccogliere le fave

    La raccolta delle fave può essere effettuata manualmente o con l’ausilio di macchinari, a seconda della scala di produzione:

    Raccolta manuale

    • Strumenti necessari: Per la raccolta manuale, possono bastare delle semplici forbici da giardino o un coltello affilato. È utile avere anche un cesto o un contenitore per raccogliere i baccelli.
    • Tecnica di raccolta:
      • Inizia a raccogliere i baccelli a partire dalla base della pianta, lavorando verso l’alto.
      • Taglia il peduncolo (il gambo) dei baccelli senza danneggiare le piante circostanti.
      • Se raccogli le fave verdi, assicurati di selezionare solo i baccelli che sono della dimensione e della consistenza desiderate.

    Raccolta meccanica

    • Macchinari: Nelle coltivazioni su larga scala, la raccolta può essere effettuata con mietitrebbie o raccoglitrici specifiche per leguminose. Questi macchinari possono essere dotati di attrezzi per separare i baccelli dai gambi.
    • Efficienza: L’uso di macchinari aumenta l’efficienza e riduce i costi di manodopera, ma richiede una pianificazione attenta per evitare danni alle piante e una raccolta ottimale.

    Post-raccolta

    Dopo la raccolta, è importante gestire correttamente le fave per mantenere la loro freschezza e qualità:

    • Conservazione delle fave fresche: Se le fave vengono consumate fresche, devono essere pulite e refrigerate rapidamente per prolungare la loro freschezza. Possono essere conservate in frigorifero per 1-2 settimane.
    • Essiccazione: Per le fave destinate alla conservazione a lungo termine, è necessario essiccarle. I baccelli possono essere aperti e i semi lasciati essiccare in un luogo fresco e asciutto. Una volta essiccati, i semi possono essere conservati in sacchetti ermetici o barattoli in vetro.
    • Congelamento: Un’altra opzione per la conservazione delle fave fresche è il congelamento. Le fave dovrebbero essere sbollentate per 2-3 minuti, quindi raffreddate rapidamente in acqua fredda, asciugate e imballate in sacchetti per il congelamento.

    Consigli pratici

    • Raccolta in giornata asciutta: È preferibile raccogliere le fave in una giornata asciutta e soleggiata per evitare problemi di umidità e deterioramento.
    • Controllo delle piante: Durante la raccolta, è utile osservare le piante per eventuali segni di malattie o infestazioni, in modo da poter intervenire se necessario.

    Malattie ed agenti patogeni della fave e come contrastarli

    Malattie fungine

    Oidio (Erysiphe spp.)

    • Sintomi: Si manifesta con una patina biancastra sulle foglie, sui fiori e sui baccelli. Le foglie colpite possono ingiallire e cadere prematuramente.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Assicurare una buona ventilazione tra le piante e evitare l’irrigazione a pioggia che aumenta l’umidità.
      • Trattamenti: Utilizzare fungicidi specifici (come zolfo o bicarbonato di sodio) al primo segno di infezione.

    Peronospora (Peronospora viciae)

    • Sintomi: Si presenta con macchie gialle sulle foglie, seguite da un ingiallimento e necrosi. Sotto le foglie possono apparire spore di colore viola-nerastro.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Evitare di piantare fave in zone umide e ombreggiate. Praticare la rotazione delle colture.
      • Trattamenti: Utilizzare fungicidi sistemici come il metalaxil o il fosetil-Al per controllare l’infezione.

    Malattie batteriche

    Cancro batterico (Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis)

    • Sintomi: Comparsa di macchie necrotiche scure sulle foglie e sulle fave, che possono portare alla caduta delle foglie e alla riduzione della produzione.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Scegliere varietà resistenti e rimuovere le piante infette. Evitare l’irrigazione eccessiva che può favorire la diffusione.
      • Trattamenti: Applicare battericidi specifici in caso di infezioni gravi.

    Malattie virali

    Virus del mosaico della fava

    • Sintomi: Presenta un ingiallimento e una deformazione delle foglie, con un aspetto a mosaico. Le piante infette possono avere una crescita stentata.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Utilizzare semi certificati e resistere all’uso di piante infette. Controllare gli insetti vettori (come gli afidi) che trasmettono il virus.
      • Trattamenti: Non esistono trattamenti specifici; è fondamentale rimuovere le piante infette e gestire le popolazioni di afidi.

    Insetti e parassiti

    Afidi (Aphididae)

    • Sintomi: Attaccano le giovani foglie e i germogli, causando deformazioni e ingiallimenti. Possono anche trasmettere virus.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Utilizzare varietà resistenti e incoraggiare predatori naturali come coccinelle.
      • Trattamenti: Usare insetticidi naturali come olio di neem o sapone insetticida per controllare le infestazioni.

    Coleottero della fava (Bruchus rufimanus)

    • Sintomi: I larve di questo coleottero danneggiano i semi, riducendo la qualità del raccolto. Le piante possono mostrare segni di baccelli danneggiati.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Raccogliere i baccelli tempestivamente e conservare i semi in un luogo fresco e asciutto.
      • Trattamenti: Utilizzare insetticidi specifici o metodi di disinfestazione come il congelamento dei semi per un periodo.

    Malattie delle radici

    Ruggine della radice (Fusarium spp.)

    • Sintomi: Le piante mostrano segni di appassimento e ingiallimento. Le radici possono apparire marce o danneggiate.
    • Controllo:
      • Prevenzione: Garantire una buona rotazione delle colture e evitare l’irrigazione eccessiva che favorisce le malattie radicali.
      • Trattamenti: Applicare fungicidi sistemici in caso di infestazioni gravi.

    Pratiche di gestione integrata

    Per affrontare le malattie e gli agenti patogeni delle fave, è utile adottare un approccio di gestione integrata che comprenda:

    • Rotazione delle colture: Alternare le fave con altre piante per ridurre il rischio di malattie e parassiti.
    • Uso di varietà resistenti: Selezionare varietà di fave che mostrano resistenza a specifiche malattie o parassiti.
    • Monitoraggio regolare: Ispezionare frequentemente le piante per identificare segni di malattie o infestazioni, intervenendo tempestivamente.
    • Pratiche agronomiche: Mantenere una buona salute del suolo e una gestione corretta delle irrigazioni e della fertilità per migliorare la resistenza delle piante.

    Utilizzo in cucina

    Le fave sono versatili e apprezzate in numerose cucine tradizionali. Possono essere consumate fresche, in insalate o contorni, oppure essiccate per la preparazione di minestre, zuppe e puree. In Italia, sono spesso abbinate a formaggi e salumi, come il pecorino. Nella cucina mediterranea, vengono utilizzate in ricette tipiche come il macco di fave o nella preparazione di crocchette e polpette.

    Valori nutrizionali

    Le fave sono ricche di proteine vegetali e contengono una buona quantità di fibre, vitamine e minerali. In 100 grammi di fave fresche troviamo:

    • Proteine: 8,9 g
    • Carboidrati: 19,7 g
    • Fibre: 5,4 g
    • Grassi: 0,4 g
    • Vitamina C: 27 mg
    • Acido folico: 423 µg
    • Potassio: 332 mg Le fave sono anche una fonte importante di ferro, magnesio e fosforo, con un contenuto calorico di circa 88 kcal per 100 grammi.

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